Omeopatia Veterinaria





Negli anni seguenti la laurea, nel tentativo di superare le dualità "sintomo-repressione del sintomo" e "perdita di funzione-sostituzione di funzione" mi avvicinai all'omeopatia, decidendo di approfondirne la conoscenza attraverso lo studio dell'Omotossicologia: vedendo in questa branca la sintesi moderna tra l'approccio energetico alla cura del malato e le acquisizioni della biochimica e fisiologia attuali.

Importante è il contributo apportato alle modalità di terapia delle patologie acute ma, soprattutto, croniche: tipiche della terza età, in cui la riduzione di apporti farmacologici chimici classici, affiancati da complessi omeopatico-omotossicologici usati da soli o ad integrazione consente di ridurre il carico tossico sull'organismo; ma soprattutto di stimolare le naturali funzioni riequilibratrici del corpo stesso onde giungere, o mantenere una qualità di vita il più possibile decorosa. Tali preparati possono poi essere anche inoculati con tecnica mesoterapica in determinati punti onde renderne l'azione più mirata.

Un campo di applicazione particolarmente importante per l'omotossicologia e le altre forme di omeopatia è costituito dalla Leishmaniosi. Infatti questa patologia è sì espressione di una abnorme proliferazione parassitaria, ma anche una patologia immunitaria, ove la differenza tra il poter o no controllare la malattia risiede nella risposta prevalentemente "infiammatoria", con conseguente stimolo abnorme e incontrollato del sistema immunitario e conseguente danno degli organi (in primis i reni); oppure una risposta realmente efficace nel contrastare il parassita senza danneggiare le strutture proprie dell'organismo.

Scopo delle terapie biologiche e omeopatiche prescritte, naturalmente sempre in affiancamento a quelle antiparassitarie tradizionali, è di agire su quella metà del problema rappresentata dal sistema immunitario, affinchè quest'ultimo possa tornare ad essere un valido alleato, e non una grave complicazione.

Importante sarà quindi riequilibrare la reattività dell'organismo, drenarne le tossine indotte dalla malattia, sostenere ove possibile la funzione di organi spesso pesantemente danneggiati: l'approccio biologico-energetico può fare la differenza.

Lo stesso dicasi per le infezioni da Leucemia Virale Felina, AIDS Felino ed altre patologie in cui una disregolazione immunitaria è parte della patologia stessa.

Come ottimizzare al massimo l'efficacia terapeutica omeopatica



Ogni preparazione omeopatica dovrebbe essere disciolta in acqua (qualora non sia già in forma liquida), e quindi sottoposta, subito prima della sua somministrazione, ad un processo di attivazione energetica mediante succussione. Tale metodica è stata ormai dimenticata, in nome della semplicità e rapidità; ma lo stesso dott. Samuel Hahnemann, fondatore dell'omeopatia, nel suo fondamentale trattato "Organon Dell'Arte Di Guarire" ha sempre raccomandato che tale pratica debba esser puntualmente eseguita prima di ogni somministrazione: ciò consente di aumentare al massimo la potenza terapeutica del farmaco. Una certa efficacia terapeutica può ugualmente essere ottenuta con una somministrazione normale, ma la succussione permette di ottenere dal rimedio omeopatico il massimo ch'esso può dare.

Da non dimenticare poi che il farmaco omeopatico andrebbe possibilmente somministrato da solo, senza miscelazione diretta con alimenti (latte compreso) o preparati allopatici, ma solo insieme ad eventuali altri medicamenti omeopatici.

Omeopatia Complessista Veterinaria



Si basa sull'utilizzo a scopo terapeutico di preparati omeopatici complessi: ossia costituiti da più sostanze omeopatiche associate tra loro, con lo scopo di riportare le alterate funzioni dell'organismo al loro stato di salute. Tali associazioni hanno il fine di agire in sinergia sui problemi clinici da trattare, e con diluizioni e combinazioni che possano eventualmente dare un miglioramento tangibile in tempi ragionevolmente rapidi. L'approccio alla malattia tiene conto delle moderne acquisizioni di fisiopatologia.

L'Omeopatia Complessista ha poi dato origine, in tempi più recenti, all'Omotossicologia e all'Omeopatia di Risonanza.

L'escursus che segue sull'approccio omeopatico allo stato di malattia non significa che in questa struttura venga utilizzato unicamente questo metodo terapeutico; ma che possa venire eventualmente associato o sostituito alle terapie chimiche tradizionali, secondo il caso e solo dopo confronto ragionato con il cliente. Citando il più famoso medico dell'antichità, Ippocrate:

"Contraria contraribus curentur. Similia similibus curentur".

Cioè una patologia può essere curata secondo i canoni dei contrari, (propri della medicina chimica tradizionale, in grado quindi di antagonizzare un problema o di sostituire una funzione ormai perduta); o secondo i canoni (omeopatici) dei simili (in grado di stimolare e drenare quando desiderato e ancora possibile).

I tipi di omeopatia poi riportati consentono una contemporanea integrazione tra le due medicine; ove la scelta di affidarsi ad esse è comunque a piena discrezione del cliente.

Omeopatia di Risonanza Veterinaria



L'Omeopatia di Risonanza nasce nel secolo scorso ad opera del medico tedesco H. Schimmel.

Essa si basa, secondo le parole del suo fondatore sulla:"...capacità che alcuni rimedi omeopatici hanno, a ben determinate diluizioni ed in specifiche associazioni, di far entrare in vibrazione strutture cellulari specifiche o microrganismi, in modo tale che i tessuti malati attuino un meccanismo di detossificazione ed i tessuti sani emettano un'elevata quantità di fotoni".

Si fonda sull'utilizzo di complessi omeopatici particolari in grado di interagire in maniera biofisica con i vari organi ed apparati. Tali rimedi sarebbero in grado di far entrare in vibrazione coerente le strutture cellulari su cui si vuol intervenire per ripristinare lo stato di salute.

Ma l'approccio più innovativo è il legame che questo sistema terapeutico crea con la Medicina Tradizionale Cinese. A tal fine ogni organo e apparato viene visto come parte di una complessa, ma ben definita rete di relazioni: ogni organo "dialoga", "comunica" con altri ben definiti organi in un continuo e finemente regolato sistema di interscambio; ove l'organo che appare ammalato in realtà "esprime" un danno, un disequilibrio che è nato altrove.

Il massimo valore di questa modalità terapeutica lo si ha nelle patologie croniche, ove il vero bersaglio della terapia non è l'organo causa del sintomo immediato, ma il così detto "cuore di catena causale": ossia l'organo in relazione con quello che appare "malato", ma da cui tutto ha realmente avuto inizio e che spesso, però, non dà segni di apparente malessere.

Fa quindi parte irrinunciabile della scelta del rimedio la particolareggiata conoscenza di tutto il passato patologico del malato, in quanto ogni malanno remoto è indispensabile per scoprire, "smascherare" il vero organo all'origine di ogni disfunzione.

Omotossicologia Veterinaria



Nasce in Germania ad opera del medico Hans Heinrich Reckeweg (1905-1985), che ne decretò i natali con la sua opera "Homotoxine Und Homotoxicose, Grundiagen Einer Synthese Der Medizin" (Omotossine E Omotossicosi, Fondamenti Per Una Sintesi Della Medicina).

Condivide con l'omeopatia il concetto di diluizione e dinamizzazione nelle modalità di preparazione dei rimedi (è pertanto una medicina energetica), nonché lo studio-sperimentazione-applicazione dei principi attivi secondo una metodologia tossicologica; ma approccia le noxae patogene utilizzando le moderne conoscenze causali messe a disposizione dalla biochimica e dalla fisiopatologia.

In definitiva l'Omotossicologia è il ponte che unisce l'omeopatia alla moderna diagnostica morfofunzionale e biochimica accademica.

Prevede la somministrazione contemporanea di più principi attivi, in grado di agire sinergicamente sull'animale malato, onde favorirne il ritorno allo stato di benessere attraverso l'eliminazione delle tossine perturbanti.

Ritiene infatti che lo stato di malattia dipenda essenzialmente da tossine, ossia sostanze introdotte nell'organismo dall'esterno (virus, batteri, sostanze chimiche), ma anche prodotte dallo stesso nel tentativo di ritrovare un proprio equilibrio: sono anzi queste ultime, spesso, la vera causa dell'aggravarsi di una patologia dallo stato di acuzie in uno cronico.

Punto cardine di questa lotta dell'organismo per ritrovare la salute è la sua capacità di reagire fino all'escrezione-espulsione dell'elemento patogeno. Quando però tale cammino viene ostacolato, reso incompleto, si innesca una fase di deposito e poi impregnazione; in cui le tossine non eliminate vengono stoccate negli organi e soprattutto nel connettivo; costituendo quindi una sorta di "tregua armata" in cui l'organismo cerca di isolare e limitare i danni.

Ma tali scorie finiscono per perturbare in modo profondo, cronico lo stato di salute. Gli stadi finali sono la degenerazione, ossia la perdita di funzione degli organi, e la dedifferenzazione, ossia il cancro. A tal fine Reckeweg introdusse la "Tavola delle Omotossicosi", in cui raffigurò per ogni apparato e per ogni gruppo di malattie la fase corrispondente ("espulsione", "escrezione", "deposito", "impregnazione" e "dedifferenziazione") onde inquadrare in modo sistematico il "punto di malattia" in cui il paziente si fosse trovato.


L'omotossicologia non è certo in grado di garantire da sola il blocco di questo funesto percorso, ma vi si oppone stimolando i meccanismi di difesa dell'organismo verso le reazioni di escrezione ed espulsione, favorendo da un lato il drenaggio delle tossine verso l'esterno, e dall'altro il ristabilirsi, per quanto possibile, delle normali funzioni d'organo.

E per fare ciò utilizza, oltre ai rimedi dell'omeopatia classica opportunamente combinati, anche preparati enzimatici, composti intermedi del metabolismo (chinoni, enzimi del ciclo di Krebs e della catena respiratoria cellulare), preparati organici e di tessuti opportunamente sterilizzati, diluiti e dinamizzati onde favorire in modo immunologico, funzionale il ritorno ad uno stato di equilibrio salutare.

Altra differenza con l'omeopatia classica è la possibilità di disporre non solo di preparazioni per bocca, ma anche iniettabili: dal sottoscritto somministrabili anche con modalità mesoterapica nei punti dolenti o comunque corrispondenti all'organo perturbato.

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