Con l'avanzare dell'età i nostri animali tendono a subire quelle modificazioni fisiche che rendono i loro apparati meno efficienti, e più soggetti a fenomeni degenerativi. Questi ultimi tendono ad insorgere gradualmente, nell'arco di diversi mesi, se non anni, rendendosi spesso evidenti solo quando la loro gravità finisca per inficiare vistosamente la qualità di vita dell'organismo. E' per questo che assume massima importanza sottoporre il nostro animale non solo a regolari e approfondite visite di controllo, ma a quegli esami di laboratorio e strumentali che siano in grado di individuare il problema in fase precoce, ossia quando ancora non dia segni di sé. Un'unghia rotta, per esempio, sarà subito da voi notata; ma un'insufficienza renale cronica si renderà manifesta solo in stadio avanzato, presentando invece sintomatologie iniziali molto lievi se non assenti, portando però inesorabilmente a morte. Basilare è quindi effettuare periodicamente anche esami del sangue, delle urine ed eventuali ulteriori accertamenti che permettano di impostare terapie, o anche solo regole di vita, che contrastino o perlomeno ritardino il più possibile il triste evento.

La leishmaniosi è una patologia trasmessa da un microscopico parassita, inoculato nel cane tramite la puntura di un insetto, detto flebotomo. E' una delle patologie più multiformi che esista: i sintomi sono disparati, mai tutti contemporaneamente presenti nello stesso soggetto, e rassomiglianti a quelli di molte altre malattie. La diagnosi infatti è sempre di sospetto, potendo essere avvalorata con certezza solo col concorso di specifici esami di laboratorio.

Onde ridurre il rischio di contrarre la patologia si consiglia, nel periodo che va dalla primavera all'autunno inoltrato, di far dormire il proprio cane al chiuso in quanto l'insetto pungitore è attivo soprattutto la notte; nonché applicare specifici prodotti insettorepellenti adatti all'uopo. Infine sottoporre il proprio beniamino ad un esame del sangue annuale onde individuare precocemente, e cioè prima della comparsa di sintomi, l'avvenuto contagio. E' infatti una patologia che se trascurata causa danni irreversibili ai reni, fino alla morte. Nonostante tale malattia risulti difficilmente guaribile, è spesso possibile conviverci al meglio; purchè venga mantenuta l'aderenza alle terapie e ai controlli periodici prescritti. Ma il punto cardine è rappresentato dalla capacità del sistema immunitario di reagire in modo opportuno, minimizzando gli effetti funesti del parassita e garantendone un controllo a lungo termine. Proprio per agire su questo strategico aspetto, associo spesso ai classici presidi farmacologici già noti un insieme di composti biologici, omotossicologici ed integratori: il fine ultimo infatti, che può fare la differenza, è di minimizzare la risposta infiammatoria sistemica, nonché rafforzare le componenti immunitarie cellulomediate in grado di contrastare la patologia. L'approccio terapeutico da me scelto è pertanto composito, attingendo alle risorse di plurime dottrine onde ottenere il meglio che ognuna di esse può dare.